mercoledì 29 aprile 2009

A Narges Mohammadi, Iran, il premio internazionale Alexander Langer 2009







http://www.stol.it/nachrichten/artikel.asp?ArtID=137905&p=6&KatID=da


A Narges Mohammadi, Iran, il premio internazionale Alexander Langer 2009

Il Comitato scientifico e di garanzia della Fondazione ha deciso di attribuire il premio internazionale Alexander Langer 2009, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, a Narges Mohammadi, iraniana, giornalista, vicepresidente e portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani e presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace.
Nata nel 1972 a Zanjan, ingegnere di professione, si è laureata in fisica all’Università Internazionale Imam Khomeini. Nel periodo degli studi universitari ha organizzato una formazione universitaria di nome Roshangaran (gli intellettuali) e scritto articoli per giornali indipendenti a favore del rispetto dei diritti delle donne e degli studenti. Per questo suo impegno è stata due volte arrestata nel corso di riunioni all’università.
Divenuta giornalista, ha scritto articoli su diverse riviste riformiste, tra le quali Payam e Hajar. Questa pubblicazione è poi stata messa al bando, perché si batteva per l’uguaglianza delle donne e per i diritti di tutti i cittadini indipendentemente dal genere, dalle opinioni politiche o religiose. E’ anche autrice di saggi politici, tra cui, in persiano, Le riforme, la strategia e la tattica.
Appassionata di montagna, ha organizzato e partecipato alla scalata delle cime più importanti in Iran, ma in seguito, a causa della sua attività politica, le è stato negato permesso di far parte di cordate ufficiali e spedizioni.
Nel 2001 ha sposato Taghi Rahmani che aveva conosciuto come docente all’università, dove teneva lezioni molto seguite sulla società civile. Ora hanno due bambini, gemelli. Subito dopo il matrimonio, Rahmani fu arrestato e passò due anni in detenzione preventiva prima di sapere quali accuse gli erano state mosse. Per i suoi scritti e per le critiche al regime teocratico ha passato in prigione un terzo della vita. I ripetuti arresti del marito hanno spinto Narges Mohammadi a puntare la sua attenzione anche sulla situazione dei detenuti, in particolare di quelli per reati d’opinione, reclusi in carcere, citando le sue parole,in violazione dei “più elementari principi del diritto, incarcerando illegalmente, senza precisare l’accusa, senza prove, senza condanna, senza che gli avvocati difensori possano aver accesso ai fascicoli dei propri clienti.” Per queste sue affermazioni è stata incarcerata altre due volte, traendone nuova forza ed esperienza per assistere i dissidenti imprigionati e le loro famiglie.
Oggi è anche stretta collaboratrice di Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, e vicepresidente e portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani. Dopo l’illegale chiusura del centro, il 21 dicembre 2008, la stampa internazionale ha riportato le sue denunce e dichiarazioni di protesta.

Il 7 settembre 2008 Narges Mohammadi è stata eletta presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace in Iran, una vasta coalizione contro lo scontro militare e di promozione dei diritti umani. Ne fanno parte scrittori, artisti, giuristi, attivisti sociali, donne, studenti, sindacalisti, rappresentanti delle minoranze etniche e gruppi politici che si oppongono principalmente a ogni logica militare o terroristica, ma si dichiarano anche contrari ad azioni armate preventive contro l’Iran, che non risolverebbero la crisi nucleare e potrebbero invece destabilizzare la già fragile situazione nella regione del Golfo Persico e aggravare ulteriormente la situazione dei diritti umani.
Il “National Peace Council” vuole far conoscere al mondo l’esistenza di “un altro Iran” che si oppone a ogni azione violenta e s’impegna per la costruzione della pace, sicurezza, stabilità e benessere, attraverso rapporti caratterizzati da tolleranza e amicizia.
Narges Mohammadi è convinta che la società iraniana desideri profondi cambiamenti verso la democrazia e il pieno rispetto dei diritti umani: “La società iraniana sta rivendicando con forza il proprio diritto alla democrazia. Studenti, lavoratori, insegnanti, donne, giovani avanzano richieste precise e il Governo dovrà dare loro una risposta. Una risposta soddisfacente. Non è un problema di un’élite, è il problema di un’intera nazione”.


Notizie in:
Iran: National Peace Council–A Broad Coalition Opposing Military Confrontation and Supporting Human Rights,
http://www.ihrv.org/inf/?p=817
http://humanrights-ir.org/
http://www.iranhumanrights.org/
http://milionedifirme.blogspot.com/


Il premio, dotato di 10.000 euro, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, verrà consegnato a Bolzano il 2 luglio 2009 nell’ambito dell’annuale incontro “Euromediterranea” organizzato dalla Fondazione Alexander Langer Stiftung.

Il Comitato scientifico della Fondazione è composto da Fabio Levi (presidente), Anna Maria Gentili (vicepresidente), Andrea Lollini, Anna Bravo, Bettina Foa, Edi Rabini, Francesco Palermo, Gianni Tamino, Giovanni Damiani, Grazia Barbiero, Helmuth Moroder, Ingrid Facchinelli, Liliana Cori, Mao Valpiana, Marco Onida, Margit Pieber, Marianella Sclavi, Marijana Grandits, Pinuccia Montanari.




FONDAZIONE ALEXANDER LANGER STIFTUNG – Onlus
Via Latemar Straße 3, I - 39100 BOLZANO/BOZEN
Tel.+Fax. +39 0471 977691 - E-Mail:info@alexanderlanger.org,
http://www.alexanderlanger.org/

کمیته علمی بنیاد الکساندر لانگر جایزه بین المللی سال 2009 خود را به نرگس محمدی از ایران اهدا میکند


امروز در یک کنفرانس مطبوعاتی در شهر بلزانو(ایتالیا) خبر جایزه بین المللی بنیاد الکساندر لانگر به نرگس محمدی اعلام شد



کمیته علمی بنیاد الکساندر لانگر جایزه بین المللی سال 2009 خود را به نرگس محمدی از ایران خبر نگار, نایب رئیس
وسخنگوی کانون مدافعان حقوق بشر ورئیس هیئت اجرائی شورای صلح ایران اهدا می کند

بنیاد الکساندر لانگردر سال 1999 تاسیس شد و یک سازمان غیر دولتی می باشد که به مسائل اجتماعی و صلح توجه دارد و مرکز آن در شهر بلزانو(ایتالیا) است
مراسم اهدای این جایزه در ماه جولای در حین فستیوال اروپا مدیترانه خواهد بود.
نرگس محمدی فعال حقوق بشر, متولد 1351 در زنجان فارغ التحصیل رشته فیزیک کاربردی از دانشگاه امام خمینی قزوین.
در دوران دانشجوئی یکی از مؤسسین تشکل دانشجوئی روشنگران بودکه در زمان فعالیت در این تشکل ودر زمان برگزاری میتینگ های دانشجوئی دو بار باز داشت شد.
از سال 1375 کار روزنامه نگاری خود را در نشریه مستقل پیام هاجر را آغاز کردو مقالاتی در مورد زنان ومسائل دانشجوئی و حقوق بشر در نشریات مختلف به چاپ رساند.

درزمان دانشجوئی در هیئت های مختلف کوهنوردی سازمان دهنده و همکار برای صعود به بلند ترین قله های ایران بوده است که بعلت فعالیت های سیاسی مانع ورود او به گروههای کوهنوردی شده اند.

نایب رئیس کانون مدافعان حقوق بشر ورئیس کمیته زنان این کانون میباشد این کانون در سال 1379 در ایران تأسیس شد و عضو فدراسیون بین المللی حقوق بشر می باشد و ریاست آن بر عهده شیرین عبادی, برنده جایره صلح نوبل2003 است.

وی رئیس هیئت اجرائی شورای ملی صلح در ایران می باشد ,شورای ملی صلح در ایران در سال 1387 توسط 83 شخصیت اجتمائی-سیاسی-فرهنگی تأسیس شد و محور فعالیت آن صلح .وحقوق بشر است.

در سال 1378 با تقی رحمانی نویسنده , استاد دانشگاه و فعال سیاسی که 15 سال از عمر خود را در زندانهای جمهوری اسلامی گذرانده است, ازدواج میکند
اکنون صاحب دو فرز ند 5/2ساله می باشند.




سایت بنیاد الکساندر لانگر
http://www.alexanderlanger.org/

In German

http://www.stol.it/nachrichten/artikel.asp?ArtID=137905&p=6&KatID=da

In English

http://www.womeninmuseum.net/blog/?m=200904

martedì 28 aprile 2009

َAlleanza del Movimento dei diritti delle donne a dare voce alle richieste delle donne durante le elezioni.



http://www.roozonline.com/english/archives/2009/04/women_announce_election_demand.html


Sabato 26.04.2009
In Teheran diverse donne del movimento dei diritti delle donne con la partecipazione di Shirin Ebadi premio Nobel 2003 (via telefono) , Simin Behbahani La poetessa Iraniana ,Shahla Lahiji, Azam Taleghani e tante altre in una conferenza stampa con una alleanza chiedono i loro diritti agli candidati presenziali duranate le elezioni.

Le domande Principali che chidono ai candidati:
1. Aderire al Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW)

2) le riforme negli articoli 19,20,21,115 del costituzione
includendo il principio della parità di genere, senza condizione

La Dichiarazione in inglese
http://femschool.info/english/spip.php?article281
E in italiano
http://milionedifirme.blogspot.com/2009/05/il-comunicato-operativo-dellacoalizione.html

domenica 26 aprile 2009

درخواست های ما زنان، ازرئیس جمهور آینده



http://femschool.info/spip.php?article2447

درخواست های ما زنان، از
رئیس جمهور آینده
ما که هستیم؟
ما، گروهی از زنان و مردان ایرانی
هستیم که در عرصه های مختلف
صنفی، مطبوعاتی، سازمان های
غیردولتی، احزاب و کمپین های
مختلف، طی سالیان گذشته راه های
گوناگونی را برای تحقق خواسته ها و مطالبات زنان پیموده ایم .
امروز مصمم شده ایم، به منظور ارائه بخشی از مطالبات زنان
سرزمین مان، با بهره گیری از فضای انتخاباتی، ائتلافی را شکل
دهیم. هدف این ائتلاف طرح مطالباتی با کاندیداهای ریاست
جمهوری است که می تواند باپی گیری رئیس جمهوری آینده، به
تغییر وضعیت نابسامان زنان کمک کند . انجام این درخواست ها
توسط رییس جمهور آینده می تواند در بلندمدت، بهبود شرایط
زندگی زنان را به ارمغان آورد.
خواسته های اصلی ما از کاندیداهای ریاست جمهوری:
کنوانسیون رفع » 1 – پیگیری مجدانه پیوستن ایران به
بدون قید و شرط « هرگونه تبعیض علیه زنان
پیوستن دولت ایران به کنوانسیون رفع هرگونه تبعیض علیه » لایحه
توسط دولت سید محمد خاتمی به مجلس شورای اسلامی « زنان
ارائه شده است، اما پس از آن که این لایحه در مجلس ششم به
تصویب رسید، شورای نگهبان آن را رد کرد، در نتیجه، مجلس این
لایحه را برای تصمیم گیری به مجمع تشخیص مصلحت نظام که
رئیس جمهور هم یکی از اعضای آن است ارجاع داد . از این رو از
رئیس جمهور آینده می خواهیم با احترام به اصل برابری ، عدم
تبعیض و به منظور استقرار عدالت جنسیتی، پیوستن ایران به
کنوانسیون رفع هرگونه تبعیض علیه زنان را در صدر اولویت های خود
قرار دهد.
2 _ تلاش در جهت رفع قوانین تبعیض آمیز علیه زنان و به ویژه
21 و 115 قانون اساسی، به منظور ،20 ، بازنگری در اصل 19
گنجاندن اصل برابری جنسیتی بدون قید و شرط .
هرچند که تغییر در قوانین تبعیض آمیز برعهده ریاست جمهوری نیست،
اما می دانیم که اگر هیئت دولت آ ینده، به برابری زنان کشور پایبند باشد
و آن را از وظایف و تعهدات خود به مردم بداند می تواند با مجموعه
ظرفیت های خود در جهت رفع تبعیض های قانونی علیه زنان اقدامات
موثری انجام دهد و برای آن که مردم و مجلس نیز بتواند در جهت تغییر
قوانین مدنی و جزایی تلاش کنند ، ابتدا باید قانون اساسی با گنجاندن
این امکان را فراهم سازد. « اصل برابری جنسیتی بدون قید و شرط »
؟« کنوانسیون رفع هرگونه تبعیض علیه زنان » چرا
کنوانسیون رفع هرگونه » هموطن گرامی ، شاید شما اولین بار است که نام
را می شنوید ولی سال ها تلاش درجه ت بهبود شرایط « تبعیض علیه زنان
زنان به ما ثابت کرد که اگر دولت ایران به این کنوانسیون بپیوندد، ما
زنان امکان می یابیم درخواست های خود را برای دسترسی برابر به
امکانات بهداشتی، آموزشی و ایجاد شغل، دستمزد عادلانه، و برداشتن
موانع از سر راه ایجاد اشتغال زنان با تکیه بر این کن وانسیون پیگیری کنیم .
زیرا اگر دولت ایران به کنوانسیون رفع تبعیض علیه زنان بپیوندد، در واقع
به جامعه بین المللی تعهد می دهد که در جهت لغو قوانین تبعیض آمیز
گام بردارد و موظف می شود گزارش بهبود شرایط زنان کشور را
سالانه ارائه دهد . پیوستن ایران به کنوانس یون رفع تبعیض علیه زنان و
تغییر برخی از مواد قانون اساسی موجب بهبود ناگهانی شرایط زنان
نخواهد شد، اما این کار سبب خواهد شد که این مسیر هرچه آسان تر
طی شود.
هموطن گرامی، ممکن است درخواست های ما در ظاهر به زندگی
روزمره شما مستقیما ربط نداشته باشد، اما تجر به سال ها تلاش و خوانده
ها و شنیده های ما نشان می دهد که در هر کشوری که دولت
اش به کنوانسیون رفع تبعیض علیه زنان پیوسته است، میزان
اشتغال زنان سالیانه افزایش یافته، و امکانات آموزشی و بهداشتی
زنان هر سال نسبت به سال قبل، بهبود یافته است . دلیل این تغییر
آن است که دولت ها موظف می شوند که پس از پیوستن به این
کنوانسیون، برنامه هایی در جهت بهبود شرایط زنان انجام دهند.
21 و 115 قانون اساسی؟ ،20 ، چرا اصلاح در اصول 19
تبعیض های حقوقی علیه زنان درقوانین، ناشی از تعریف قانون
اساسی از زن است . قانون اساس ی 30 سال پیش توسط مردان
تصویب شده و ما زنان در تدوین آن نقشی نداشته ایم . قانون
اساسی فعلی، مانع بسیار بزرگی در راه هرگونه تغییر قوانین
تبعیض آمیز است و چگونگی تغییر و تحول قوانین مدنی که در
قانون اساسی پیش بینی شده، بسیار ناکارآمد، جدا از اراده آزاد
شهروندان و در محدوده اختیارات نهادهای انتصاب ی است . در
اصل نوزدهم قانون اساسی رفع تبعیض جنسیتی به رسمیت
همه افراد ملت » : شناخته نشده است، همچنین طبق اصل بیستم
اعم از زن و مرد یکسان در حمایت قانون قرار دارند و از همه
حقوق انسانی، سیاسی اقتصادی، اجتماعی و فرهنگی با رعای ت
نکته قابل توجه آن است که «. موازین اسلامی برخوردارند
درنظر گرفته « حمایت قانون » در « تساوی افراد اعم از زن و مرد »
شده است . این جمله الزاما به معنای حقوق یکسان داشتن یعن ی
برابری میان زنان و مردان نیست . در اصل بیست و یکم نیز دولت
موظف شده برای استیفا ی حقوق زن در پنج محور اقداماتی
انجام دهد، چهار مورد آن صرفا ناظر به حقوق زن در خانواده
یعنی ایفا ی نقش مادر ی و همسر ی اوست و در یک مورد دیگر
ایجاد زمینه های مساعد برای رشد شخصیت زن » هم که اشاره به
شده است جملات قانون، « و احیای حقوق مادی و معنوی
متاسفانه بسیار کل ی و مبهم است و روش تحقق آن هم مشخص

martedì 21 aprile 2009

Lettera di Luisa Morgantini sul caso di Delara Darabi, giovane artista condannata a morte in Iran


Roma 20 Aprile 2009


A Sua Eccellenza Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad

A Sua Eccellenza Onorevole Ministro degli Affari Esteri dell’Iran , Manouchehr Mottaki

A Sue Eccellenze Ambasciatori e Autorità della Repubblica Islamica dell’Iran

Vi scrivo a proposito della giovane artista Delara Darabi, una donna iraniana di 23 anni che ha già trascorso 6 anni nella prigione di Rasht per il presunto omicidio di un parente nel 2003.

Sono al corrente che la sua esecuzione a morte- che doveva essere eseguita il 20 aprile- sia stata temporaneamente rinviata e accolgo con gioia questa decisione. Tuttavia credo fermamente che non sia abbastanza: la condanna a morte di Delara Darabi deve essere definitivamente sospesa e il processo a suo carico riaperto.

Darabi è stata accusata dell’omicidio di un parente quando aveva 17 anni, ossia minorenne all’epoca dei fatti. Eppure il legale di Darabi, Abdolsamad Khoramshahi –così come molti attivisti per i diritti umani e artisti che hanno portato avanti una campagna in sua difesa- rivendicano la sua innocenza apportando nuove prove.

Secondo le loro testimonianze, Darabi ha confessato originariamente il delitto ma in seguito ha ritrattato e ha ammesso che voleva solo proteggere dall’esecuzione il suo fidanzato- verosimilmente l’autore del crimine- poiché all’epoca dei fatti lei era minorenne e per questo pensavano che non potesse essere condannata a morte.

Perciò chiedo alle vostre Eccellenze di sospendere permanentemente la condanna a morte per Delara Darabi e di riaprire il processo tenendo nella più alta considerazione tutte le prove utili.

Continuo a sperare che tutti voi e anche la famiglia della vittima possiate urgentemente intervenire e salvare la sua vita, poiché se sono fermamente convinta che la giustizia sia indispensabile, allo stesso tempo ritengo la vendetta non solo inutile ma in primo luogo è disumana.

E’ per questo che invito caldamente la Repubblica islamica d’Iran a porre fine a tutte le esecuzioni di minorenni e tutte le pene capitali- così come già richiesto dalle Nazioni Unite e da organizzazione per i diritti umani- e di ratificare la risoluzione ONU sulla moratoria della pena di morte.

Darabi è una pittrice e una poetessa: un’esibizione delle sue opere si è tenuta a Tehran nel 2006. Durante questi anni di prigione Darabi ha anche tentato il suicidio. E’ tempo di darle un’opportunità per la sua riabilitazione e per cancellare definitivamente la cultura di morte e vendetta.



Cordialmente,

Luisa Morgantini

Vice Presidente del Parlamento Europeo

Il sito di Luisa Morgantini
http://luisamorgantini.net/

domenica 19 aprile 2009

È stata temporaneamente rinviata l’impiccagione, inizialmente prevista per lunedì, di Delara Darabi

http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_19/iran_sospesa_condanna_morte_pittrice_darabi_0fe75538-2cc9-11de-bc78-00144f02aabc.shtml

è in Persiano:
http://www.change4equality.org/spip.php?article3995
la ragazza condannata per un omicidio commesso a 17 anni
Iran, esecuzione rinviata per Delara
Secondo la legge la famiglia della vittima può perdonare il condannato accettando del denaro e salvandogli la vita


TEHERAN - È stata temporaneamente rinviata l’impiccagione, inizialmente prevista per lunedì, di Delara Darabi, la pittrice iraniana condannata a morte per un omicidio che avrebbe commesso a 17 anni del quale si dichiara innocente. Lo ha dichiarato domenica mattina il capo della magistratura di Teheran, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, spiegando che la sospensione «per un breve periodo di tempo» mira a dare modo alla famiglia della vittima dell’omicidio di riflettere sulla richiesta di perdono avanzata dai genitori di Delara. La notizia è riportata dal quotidiano iraniano Etemad.
Più informazioni sul sito
http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_19/iran_sospesa_condanna_morte_pittrice_darabi_0fe75538-2cc9-11de-bc78-00144f02aabc.shtml

sabato 18 aprile 2009

Delara Darabi a rischio di esecuzione imminente

Dal Sito Amnesty International
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1937

Iran: Delara Darabi a rischio di esecuzione imminente
Data di pubblicazione dell'appello: 17.04.2009
Status dell'appello: attivo
AU 98/09 - MDE 13/031/2009

E sito di Save Delara
http://savedelara.com/Delara_Paintings.html



Aggiornamento
Secondo fonti iraniane l'esecuzione di Delara potrebbe avvenire il 18 o il 20 aprile. Delara potrà salvarsi solo se l'intera famiglia della vittima accetterà il risarcimento in denaro.

L'avvocato di Delara Darabi, Abdolsamad Khorramshahi, teme che la sua cliente si trovi a rischio imminente di esecuzione. Ciò in seguito a una telefonata del 21 marzo scorso in cui Delara Darabi avrebbe riferito di indiscrezioni circolate nella prigione di Rasht, riguardanti l'imminente esecuzione della sua condanna a morte. Delara Darabi è detenuta nel carcere di Rasht, nel nord dell'Iran, sin dal 2003, quando è stata condannata a morte per un omicidio commesso quando aveva 17 anni.

Nel suo caso sono state percorse tutte le vie legali tuttavia, sia a livello nazionale che internazionale, è stato osservato che i processi a suo carico hanno subito diverse e assai lente revisioni. Ora, per impedire che venga eseguita la condanna, non resta che il diyeh, la procedura che offre un risarcimento in denaro alla famiglia della vittima in cambio del suo perdono. Tuttavia, sembra che almeno un parente della vittima sia ancora indeciso e non abbia per ora espresso il suo parere.


Nel settembre 2003, l'allora diciassettenne Delara Darabi, assieme al suo ragazzo di 19 anni, Amir Hossein Sotoudeh, entrarono nella casa della cugina 58enne del padre di lei per commettere un furto. Amir Hossein avrebbe ucciso la donna durante la rapina. Al fine di proteggere il suo fidanzato dall'esecuzione, la ragazza avrebbe inizialmente confessato l'omicidio, per poi ritrattare la sua confessione, dichiarando che Amir Hossein le aveva chiesto di confessare la sua responsabilità nell'omicidio per proteggerlo dall'esecuzione, ritenendo che la ragazza non potesse essere condannata a morte poiché minorenne.

Delara Darabi è stata condannata a morte in primo grado dalla 10a sezione del Tribunale generale di Rasht il 27 febbraio 2005. Nel gennaio 2006, la Corte suprema, avendo rilevato alcune inefficienze procedurali, ha deciso di rinviare il caso a una corte minorile di Rasht per un nuovo processo. Dopo due sessioni processuali, nel gennaio e nel giugno 2006, Delara Darabi è stata condannata a morte per la seconda volta dalla 107a sezione della Corte generale di Rasht. Amir Hossein Sotoudeh è stato condannato a 10 anni di carcere per complicità nell'omicidio. Entrambi sono stati condannati a tre anni di prigione e a 50 frustate per il reato di furto, oltre che a 20 frustate per "relazione illecita". La condanna a morte di Delara Darabi è stata confermata dalla Corte suprema il 16 gennaio 2007.

Nel marzo 2007, il suo avvocato è ricorso in appello contro la sua condanna a morte. Nell'aprile dello stesso anno la condanna è stata confermata dalla 7a sezione della Corte suprema, successivamente il verdetto è stato consegnato al Capo dell'autorità giudiziaria Shahroudi affinché si esprimesse in via definitiva. Nel dicembre 2007, dopo aver identificato errori procedurali, Shahroudi ha rimesso il caso alla Corte di Rasht per un'ulteriore revisione. Nel febbraio 2008, l'avvocato per i diritti umani Mohammad Mostafaie ha visitato Delara Darabi in prigione. Lei gli avrebbe confidato di essere molto depressa e stanca di attendere, anche per via delle insopportabili condizioni di prigionia.

Informazioni di base
Dal 1990, l'Iran ha messo a morte almeno 42 minorenni all'epoca del reato, otto dei quali nel 2008 e uno il 21 gennaio scorso. L'esecuzione di un condannato minorenne all'epoca del reato è proibita dal diritto internazionale, così come dichiarato nell'articolo 6(5) del Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia (CRC), dei quali l'Iran è stato parte e in base ai quali si è impegnato a non mettere a morte persone per crimini commessi quando erano minorenni all'epoca del reato. In questo paese, una persona condannata per omicidio non ha il diritto di chiedere allo stato il perdono o la commutazione della condanna, l'Iran viola così anche l'articolo 6(4) dell'ICCPR. Invece, la famiglia di una vittima di omicidio ha sia il diritto di insistere affinché la condanna venga eseguita, sia il diritto di perdonare l'omicida e ricevere un risarcimento economico (diyeh).

Per ulteriori informazioni riguardo le esecuzioni di minorenni in Iran è possibile consultare il rapporto: Iran: The last executioner of children (MDE 13/059/2007, giugno 2007)
Firma subito l'appello

Head of the Judiciary
Ayatollah Mahmoud Hashemi Shahroudi
Howzeh Riyasat-e Qoveh Qazaiyeh
Pasteur St., Vali Asr Ave., south of Serah-e Jomhouri
Tehran 1316814737
Islamic Republic of Iran

Eccellenza,

le scriviamo in quanto soci e sostenitori di Amnesty International, organizzazione non governativa che lavora dal 1961 in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati.

Le chiediamo di rivolgere la sua attenzione al caso di Delara Darabi, di anni 22, la quale si trova nell'imminente rischio di essere messa a morte per un reato commesso quando aveva meno di 18 anni.

Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione circa il fatto che Delara Darabi possa avere subito un processo iniquo. Per questo, le chiediamo di rivedere il suo caso, secondo procedure che rispettino gli standard internazionali sul giusto processo e in linea con la Convenzione sui diritti dell'infanzia (CRC).

In particolare, le chiediamo di assicurare che vengano sempre rispettati tutti gli standard internazionali sul giusto processo, in linea con il Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e con la Convenzione sui diritti dell'infanzia (CRC), dei quali l'Iran è Stato parte, che proibiscono l'uso della pena di morte nei confronti di persone condannate per reati commessi quando avevano meno di 18 anni.

Per tutti questi motivi, la sollecitiamo a commutare la condanna a morte di Delara Darabi.

La ringraziamo per l'attenzione.

mercoledì 15 aprile 2009

Dichiarazione del Movimento delle donne iraniane a sostegno delle donne Afghane, contro il loro nuovo diritto di famiglia


http://www.feministschool.net/english/spip.php?article276

Martedì 14 aprile 2009

Feministschool: Alcuni gruppi del movimento delle donne in Iran, hanno rilasciato la dichiarazione a sostegno delle donne in Afghanistan, contro il loro nuovo Diritto di famiglia:

Alla nostra tormentata sorelle Afghane

Noi, attiviste iraniane del movimento cerchiamo regolarmente e in modo responsabile, di seguire le attività, le realizzazioni e le carenze delle donne in regioni vicini a noi. Perché riteniamo che ogni realizzazione o il fallimento di cui sono vittime le donne in particolare per la nostra regione può avere effetti sulle reciproche donne iraniane e la nostra società in generale. Abbiamo la esperienza che siamo in grado di modificare le nostre mosse, per ottenere parità di diritti e da imparare gli uni dagli altri. Quindi, quando siamo stati informati del fatto che una nuova legge denominata "Diritto di famiglia" è stato approvato in Afghanistan, abbiamo deciso di unire alla vostra causa e lottare con voi contro la legge anti donna.

In questa legge, le donne in particolare le donne afghane sciita sarànno limitati gravemente. Questa legge comprende il 20% dei cittadini di Afghanistan e aumenta il potere degli uomini nella famiglia e riduce i diritti umani delle donne intensamente. L'articolo 133 di questa legge consente agli uomini di decidere sulla occupaione delle loro mogli e in un altro disegno di legge le donne non sono autorizzate a lasciare la casa senza permesso del loro mariti,salvo quando vi sia un 'emergenza. L'età legale di matrimonio per le ragazze sciiti diminuisce dal 18 al 16 ,questo diritto " matrimonio stupro", che è in contrasto con i diritti umani e la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), è stato annunciato come legale e soppressione cause contro le donne afghane.

Presidente Karzay ha dichiarato che questa legge è stato frainteso! Il nostro problema è questo, che cosa noi supponiamo di capire oltre la schiavitù sessuale da questa legge? Non è evidente che il rispetto dei diritti umani delle donne è stata dimenticata e che unico significato della donna è stata ridotta a essere sessualmente in servizio degli uomini?

Purtroppo la maggior parte di queste leggi discriminatorie che è considerato per le donne shiita in Afghanistan nel nuovo diritto di famiglia, esistono più o meno in diritti di famiglia in Iran. ma per fortuna con il movimento di ugualianza in Iran la legge anti donne si trovano a dover affrontare, se voi avete seguito la nostra lotta sareste a conoscenza del fatto che l'anno scorso una nuova legge " Protezione di famiglia" è stato proposto ed è stato contestato e condannato da tutti, anche se siamo riusciti a far mettere via il progetto di legge da parte del Parlamento, ma questo non significa che abbiamo annullato tutte le leggi anti donne nel nostro paese.

Dobbiamo essere vigili che tali leggi avranno effetti negativi nella società che aumentano anche la violenza contro le donne sciita e sarà presto diffusa per le donne sunniti e le altre religioni seguiranno l'esempio.
Ci congratuliamo con voi le sciiti e sunniti che siete uniti che lottate per sconfiggere la legge anti donne. Senza dubbio il vostro coraggio e la vostra unità nella lotta ci ha dato il coraggio di alzarsi in piedi e sostenere la vostra lotta.

Accogliamo con favore la dichiarazione del presidente Karzay il riesame di questa legge e ci auguriamo che la riforma di questa legge potranno beneficiare tutte le donne indipendentemente dalla religione o le minoranze etniche e conterrà le risoluzioni per l'uguaglianza, la lotta alla violenza, la giustizia e l'umanità.

La Dichiarazione è stata rilaciata da seguenti gruppi del movimento delle donne in Iran :
Focus on Iranian Women
The Feminist School
Women’s Field
Women’s Commission of Tahkim Vahdat(Strethening Unity )
Women’s Committee of Tahkim Vahdat Iranian Researchers’ Association
Committee of Human Rights Reporters
Health Activists Association (Talashgaran Salamat)
Farasoo Association (Tabriz)

giovedì 2 aprile 2009

10 del 12 attivisti del campagana di un milione di firme sono stati scarcerati

http://www.feministschool.net/spip.php?article2330
http://www.feministschool.net/english/spip.php?article269
10 del 12 attivisti del campagana di un milione di firme sono stati scarcerati.
Lunedi 30 marzo 2009
Feminist school: 10 del 12 attivisti con la cauzione sono stati scarcerati ma Kahdijeh Moghadam e Mahboubeh Karami sono ancora in carcere di Evin. e le autorità non hanno rilasciato alcun motivo per non accettare cauzione per Khadijeh Moghadam e Mahboubeh Karami.
Loro dovrebbero ritornare in tribunal 4 mmaggio.