giovedì 12 febbraio 2009

UN NUOVO PASSO DEL REGIME ISLAMICO IN IRAN PER REPRIMERE IL MOVIMENTO PER L’UGUAGLIANZA DELLE DONNE: L’ARRESTO DI ALIEH EGHDAM DOUST


http://www.iran-women-solidarity.net/spip.php?article699


Nel giugno 2006, una manifestazione femminile pacifica rivendicava l’uguaglianza dei diritti a Teheran. Alieh Eghdam Doust allora fu arrestata per avervi partecipato, in seguito è stata condannata a 3 anni di prigione. All’inizio di febbraio di quest’anno, è stata trasferita alla prigione di Evin in Iran per scontare la pena.

L’anno scorso, decine di militanti a favore dei diritti delle donne sono stati arrestati, senza distinzione di sesso. Quaranta sono state condannati-e dai tribunali del regime islamico alla reclusione, poi sono stati-e liberati-e dietro laute cauzioni. Questo modo di procedere è messo in atto dal regime per mettere sotto pressione le femministe e per zittirle.
Quattro donne curde, Goftari, Hana Abdi, Ronak Safar Zadeh et Zeynab Bayazidi (le ultime tre sono militanti della campagna « un milione di firme per l’abrogazione delle leggi discriminatorie contro le donne in Iran », sono ancora in prigione. Subiscono una doppia pressione poiché sono allo stesso tempo militanti per i diritti delle donne e curde. Il regime islamico non ascolta le voci che si alzano a livello internazionale per rivendicare la loro libertà.

Prima dell’arrivo degli islamisti al potere nel 1979, Alieh Eghdam Doust insegnava al liceo. Come molti dei funzionari che lavoravano nell’istruzione nazionale, è stata licenziata in quanto il suo comportamento non si adattava al modello imposto da coloro che erano al potere. Durante la pesante ondata di repressione condotta dal regime islamico nel primo decennio del suo regno, Alieh è stata prigioniera politica per 6 anni della propria vita tra il 1983 3 il 1989. Questo passato rappresenta un altro elemento che il regime probabilmente sottolineerà per appesantire la condanna di Alieh e per aumentare la pressione su di lei.
Al di là di questi fatti inquietanti, la reclusione di Alieh Eghdam Doust è una nuova iniziativa per aumentare la repressione del movimento delle donne iraniane per l’uguaglianza. Avvertiamo gli organismi internazionali perché:
• Alieh Eghdam Doust venga liberata ;
• i diritti fondamentali delle iraniane siano difesi e perché esse possano condurre la loro lotta per accedere ai diritti umani;
• i-le militanti dei diritti delle donne in Iran che lottano per l’uguaglianza, malgrado la censura e la repressione, siano sostenuti-e;
• la voce delle donne che rivendicano i loro diritti non venga soffocata.
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Rete internazionale di solidarietà con le femministe in Iran


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هشدار! گام تازه جمهوری اسلامی ايران برای سرکوب فعالان جنبش برابری خواهی زنان در ايران
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باخبر شديم که عاليه اقدام دوست که به جرم شرکت در تظاهرات زنان در ژوئن 2006 در تهران به سه سال زندان محکوم شده بود در روزهای آغازين فوريه 2009 برای اجرای حکم روانه زندان گشته است.

می دانيم که تنها در سال گذشته دهها فعال جنبش زنان مورد بازداشت قرار گرفته اند و بيش از چهل تن آنان در دادگا ه های رژيم محکوم شده و با وثيقه های سنگين آزاد شده اند، روشی برای وادار کردنشان به سکوت. می دانيم که چهار تن از آنان، فاطمه گفتاری، هانا عبدی، روناک صفار زاده، زينب بايزيدی ، که سه تن آخر از فعالان کمپين يک ميليون امضا برای لغو قوانين تبعيض آميز جنسيتی هستند با محکويت های سنگين همچنان در حبس به سر می برند. اينان علاوه بر فعاليت در کميين يک ميليون امضا، جرم کٌرد بودن را هم بدوش می کشند. رژيم ايران به اعتراضات بين المللی برای آزادی آنها بی اعتناست.

عاليه اقدام دوست پيش از انقلاب دبير دبيرستان بوده و پس از آن مثل بسياری از اعضا کادر آموزشی در ايران به دليل عدم تطابق با الگوی فرهنگی تحميلی حاکمان از کار برکنار شده . او بر حسب خبر های رسيده ،در سالهای 62 تا 68 که جمهوری اسلامی با سازمان دادن سرکوبی گسترده هزاران نفر را روانه زندان کرد در زمره زندانيان سياسی بوده است. حال عاليه بار ديگر فقط به دليل حضور در يک تظاهرات روانه زندان شده است . بی شک رژيم ايران با تکيه بر اين سابقه جرم جديدی برای او خواهد تراشيد و فشار را بر او بيشتر خواهد کرد.

ورای اين واقعيت نگران کننده ،اجرای حکم زندان عاليه اقدام دوست ، گامی ديگر در جهت تشديد فشار و سرکوب بر فعالان جنبش برابری خواهانه زنان ايران است. ما با هشدار خود سازمان های بين المللی را فرامی خوانيم تا :

با اعتراض گسترده به حبس عاليه اقدام دوست به آزادی او ياری رسانند

از حق زنان ايران برای مبارزه برابری خواهانه دفاع کنند تا فشار و سرکوب رژيم حاکم نتواند صدای حق طلبی آنان را خاموش کند

از فعالان زن ايران که در شرايط سخت سانسور و سرکوب به مبارزه ی برابری خواهانه ادامه می دهند با همه قوا پشتيبانی کنند .
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lunedì 9 febbraio 2009

Una nuova ondata di persecuzione contro il movimento delle donne in Iran


http:free-aliyeh.com/spip.php?article28

Alla cortese attenzione del Signor Ban Ki-moon
Segretario generale delle Nazioni Unite
46, First Avenue Street.
New York,
NY 10017

Egregio Signor Segretario Generale,
Nella vostra posizione di Segretario generale delle Nazioni Unite avete l'arduo compito e la "Responsabilità di Proteggere" i diritti umani ovunque nel mondo. Noi dell'ACI vorremmo darle l'allarme di una nuova ondata di repressione contro le attiviste per i diritti delle donne in Iran.
Giovedì 29 gennaio 2009, l'arresto di "Alieh Eghdam Doost" per l'esecuzione dell'ingiusta condanna a tre anni di reclusione ha segnato l'inizio di questa nuova ondata.
Signor Presidente, per la sua relazione per l'Assemblea Generale sul peggioramento della situazione dei diritti umani in Iran è necessario essere consapevoli del fatto che:
La Repubblica islamica dell'Iran sotto la pressione internazionale per i suoi programmi sul nucleare aumenta la sua oppressione quotidiana;
La Repubblica islamica, vicina alle sue decime elezioni presidenziali sta aumentando repressione, violenza e persecuzione;
La Repubblica islamica ha optato in primo luogo per la persecuzione delle attiviste per diritti delle donne, come. Ha violato i loro diritti con l'impunità e ha usato la violenza e la forza nel tentativo di zittirle. Eppure, nonostante questi trattamenti e l'uso della violenza contro di loro i difensori della parità dei diritti hanno perseveratp nella loro richieste e non hanno ceduto alla persecuzione.
Alieh Eghdam-Doost è stata una delle partecipanti al raduno pacifico a Teheran il 12 giugno 2006. È stata accusata di minacciare la sicurezza nazionale. Molte persone che hanno partecipato a questo incontro sono state condannate a custodia cautelare, multee fustigazioni. Altri sono ancora in attesa del risultato dei loro processi.
Alcune delle persone a rischio imminente di arresto per l'esecuzione della loro condanna sono (in ordine alfabetico):
Nasrin Afzali; Noushin Ahmadi-Khorasani; Delaram Ali; Parvin Ardalan; Fariba Davoodi-Mohajer; Fatemeh Dehdashtinia; Solmaz Eikder; Shahla Entessari; Bahareh Hedayat;
Maryam Hosseinkhah; Jelveh Javaheri; Nahid Keshavarz; Rezvan Moghadam;
Marzieh Mortazi-Langerudi; Nasim Sarabandi; Sousan Tahmasebi; Amir Yaghoub Ali

Inoltre, l'ACI vorrebbe sottolineare che, vista questa tendenza e con l'avvicinanza dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna, molti dei difensori dell'ugualianza dei diritti in Iran rischiano fortemente arresti giudiziari ed extragiudiziari, detenzioni, torture e reclusioni. La minaccia alla loro sicurezza fisica ed alla loro libertà è reale e deve essere presa sul serio.
Gentile Presidente, riguardo a queste ingiuste e illegali condanne contro i difensori dei parità dei diritti, che sono in contrasto con gli obblighi internazionali della republica islamica, e considerando l'accrescimento di questa persecuzione, sempre chiediamo rispettosamente che venga mandato un inviato speciale ad esaminare e valutare questa brutta situazione.
Se "il buon nome delle Nazioni Unite è una delle risorse principali" e se lei vuole "tradurre il concetto di Responsabilità di Proteggere da parole in fatti per garantire un'azione tempestiva",le Nazioni Unite e lei stesso in quanto Segretario Generale non può rimanere in silenzio e inattivo di fronte a queste palesi persecuzioni ed a questa oppressione.

In attesa del vostro immediato riscontro,
Con rispetto,
Dott. Hossein Ladjevardi
Capo dell'Association des Chercheurs Iraniens (ACI).

venerdì 6 febbraio 2009

Nessuna logica legale e civile può spiegare queste pressioni sul movimento delle donne.


http://www.feministschool.com/spip.php?article2073

Intervista di Mansoureh Shojaee con Nasrin Sotoudeh

Feminst school
: venerdi 1 Febbraio, ultimo giorno della settimana, è iniziata una forte ondata contro le attiviste civili e specialmente contro le attiviste del movimento delle donne.

Questa ondata è cominciata con l'arresto a nord di Teheran di tre membri del movimento ed è continuata oggi con una lettera dalla procura legale a Nasrin Sotoudeh, avvosatessa coraggiosa del movimento delle donne, la quale è stata convocata con un lettera dalla procura legale a presentarsi in procura. Per questo motivo l’abbiamo intervistata.

Feminist school
: Signora Sotoudeh, abbiamo saputo della lettera con cui le hanno notificato di presentarsi alla procura generale, ci potrebbe dare qualche informazione?

Nasrin Sotoudeh
: Vi ringrazio per la vostra tempestività nel dare le notizie. In questa lettera che ho ricevuto oggi 4 Febbraio, mi hanno scritto che dovrei presentarmi alla procura presso la sezione sicurezza entro 3 giorni. Probabilmente il motivo di questa convocazione è stato il mio intervento a favore del mio assistito Engineer Samimi il 23 giugno 2008, il giorno in cui sono stata arrestata.
Feminist school: Con un sguardo al calendario del movimento delle donne ed alla campagna di un milione di firme, la settimana scorsa abbiamo visto dei casi violenti. Lei come giudica queste circostanze?

Nasrin Sotoudeh
: Come sapete Nafisse Azad e due sue amiche mentre raccoglievano le firme sono state arrestate. La raccolta di firme non è un reato e loro non hanno nessuna colpa. Lo stesso giorno in un’altra parte di Teheran Jelveh Javaheri Nahid Keshavaru e Kaveh Mozaffari stavano per essere arrestati, ma con l'appoggio della gente sono stati liberati. Sempre in questi giorni senza nessuna azione legale sono andati da Aliyeh Eghdamdoust a Fuman e l'hanno arrestato. Inoltre sono andati da Nahid Keshavaru con un avviso e, tra gli altri, anche da Mehrchehre Moshrefi e suo marito con un mandato del arresto. Hanno assaltato poi la casa di Nafisseh Azad e oggi nelle ultime ore lavorative arriva questa convocazione per me. Tutto ciò fa capire che sul movimento delle donne c'è una grande pressione.
Questo movimento ha cominciato con dare notizie sulle leggi in favore dell’uguaglianza e ha trovato la sua via in modo legale e pubblico verso il parlamento attraverso la raccolta delle firme.

Feminist school
: Per quale motivo tutte queste violenze?

Nasrin Sotoudeh
: Nessuna logica legale e civile può spiegare queste pressioni sulle persone che fanno sentire e diffondono le loro richieste. A questo punto secondo me queste pressioni non dovrebbero fermare il movimento delle donne e la loro attività.

Feminist school
: Lei sa che dopo la consegna del premio Simon de Beauvior al movimento delle donne iraniane il movimento ha avuto un grande successo nel mondo e questo movimento pacifico ha potuto captare l'attenzione del mondo. Forse questi attacchi sono un contrattacco alla simpatia del mondo al movimento?

Nasrin Sotoudeh
:Come sapete questi premi rappresentano la solidarietà del mondo, ma perché la politica del governo è contro i media internazionali? Il governo deve rispondere. Quello che è certo è che ottenere questi premi fa accrescere la solidarietà e la collaborazione delle persone intelligenti e importanti con il movimento delle donne e naturalmente oggi con questi premi la solidarietà aumenta e continua e, senza dubbio, in queste occasioni fa sentire le proteste di tutti simpatizzanti internazionali del movimento.

Feminist School
: Secondo lei questi attacchi e quello che è successo ai difensori dei diritti umani sono collegati?

Nasrin Sotoudeh
: Sicuramente pressioni così pesanti ed improvvise non possono essere che correlate, tutte queste pressioni hanno un solo scopo: quello di creare un clima difficile e opprimente per le attiviste dei diritti umani tra cui le attiviste del movimento delle donne.

martedì 3 febbraio 2009

Le donne attiviste dei diritti sono preoccuppati della condanna di Aliyeh Eghdamdoust


Dal Feministschool
http://www.femschool.info/english/spip.php?article234
Le guardie della tribunale rivoluzionaria di Teheran hanno arrestato Alieh Eghdamdoust l'attivista del movimento delle donne iraniane e dalla sua casa a Fuman(nord Iran) l’hanno portato al carcere di Evin , codannata a 3 anni di reclusione.

Il motivo della sua condanna é partecipazione ad un manifestazione pacifico contro le leggi discriminatorie insieme a tante altre donne il 12.06.2006 in Piazza Haft tir in Teheran.
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Questo sconvlgente notizia ha sbalordito tutte le donne del movimento.

Per la legge iraniana (Articolo 27 della costizione) manifestazione pacifiche è legalmente riconosciuta e la condanna a Alieh Eghdamdoust non e giuridicamente accettabile e ne meno giustificabile.
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Attuazione della sentenza di Alieh Eghdamdoust indica i primi passi nel realizzare le sentenze contro Il movimento delle donne iraniane.
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Mentre i difensori Del diritto e vari gruppi delle movimento delle donne hanno spesso denunciato al tribunale i casi contro le violazioe delle forze di polizia, l’autorita giudiziaria in nessun caso hanno mostrato alcune interesse e nessuno degli ufficiali presecutori è stato convocato al tribunale per gli spiegazioni.

Tali misure alla soglia della giornata mondiale della donna (8 Marzo) ci costringe a concludere che gli escutori di tali norme e reglamente ingiuste, cercano più pressione contro il movimento delle donne.

Ma deve essere ricordato che Il movimento delle donne nel corso del ultimi anni della sua attività, ha dimostrato che le attiviste sempre seguono un percorso pacifico e legale e la autorità dovrebbe sapere che anche loro hanno delle limite e non rimarranno sempre silenziose.

Contro un azione veloce e illegale da parte del’autorità mobiliteranno tutti i mezzi per opporsi a questi processi che violano i promessi per i diritti umani.

Alla fine, noi i diversi gruppi di Donne del movimento condanniamo questa esecuzione ingiusta contro Aliyeh Eghdam doust e chiediamo a tutte le autorità competenti in particolare il capo della magistratura, di liberare rapidamente Alieh EghdamDoust e farla tornare alla sua vita normale.

30 gruppi delle diverse assosiazioni delle donne hanno firmato questo appello
da cui qualche gruppo sono:


Association of Iranian Women

Feminist School

Women’s Field

Women’s Committee of Tahkim Vahdad ( Solidarity ) Organization

Repertoire Committee of Human Rights

Human Rights Committee of Iranian Scholars Organization

Women’s Commission of Tahkim Vahdat ( Solidarity ) Office Iranian Researchers’ Association

Pars Women’s Association

Rah Avard Association

Farasoo Association ( Tabriz )

Campaign of Italy

Fasl-e Sabz ( Green Season ) Site

Avaye Zan Journal

Independent Society of Iranian Women in Austria

Hastia Andish Association



chi è Alieh Eghdamdoust?

Aliyeh ha 57 anni è laureata in letteratutre Persiana , attualmente non lavora ma era professoressa del liceo. Lei è un difensore dei diritti della donna, è stata arrestata durante la manifestazione contro le leggi discriminatorie contro le donne in Piazza Haft tir il 12 giugno 2006, e ha trascorso una settiman in carcere( nel carcere quando il giudice l'aveva chiesto per che sei andata in Piazza lei aveva detto al giudice lei perche non era in piazza?).Lei ha avuto la sentenza dalla corte rivoluzionaria per tre anni e quatro mesi di carcere obbligatorie e 20 frustate.In fine la condanna è stata ridotta a tre anni e senza 20 frustate.

Alieh Eghdamdoust è stata trasferita sotto la supervisione del guardia della corte rivoluzionaria il 29.01.2009 dalla sua cita Fuman in nord Iran a prigione di Evin a Teheran.

Nasim Ghanavi è l'avvocato di Eghdamdoust ha potuto sentirla al telefono. Lei aveva racontato che da casa sua a Fuman (nord Iran) l’avevano portato a Teheran e al Prigone di Evin per passare i suoi tre anni di condanna.

lunedì 2 febbraio 2009

Alieh Eghdamdoust è in carcere per 3 anni



Piu informazionisul
http://www.feministschool.net/english/spip.php?article234


Alieh Eghdamdoust Giovedi scorso è stata trasferita alla prigione di Evin a Teheran, a seguito di una condanna di tre anni di carcere per la partecipazione ad una Manifestazione pacifica contro le leggi discriminatorie che è stato organizzato in 22 giugno 2006 in Piazza haft Tir a Teheran.


L'applicazione di questa condanna è un gesto di ingiustizia nei confronti delle attiviste iraniane del movimento delle donne.


Infatti fin ad oggi gli attivisti sono stati in diverse casi ingiuste arrestati illegalmente,tenuti in carcere ed e' stato vietato a loro poter uscire dal paese,

Va ricordato che, ai sensi dell'articolo 27 della costituzione iraniana il diritto di riunione pacifica è autorizzato, tali sanzioni sono fatti incostituzionale.

Tanti gruppi delle diverse organizzazioni del movimento delle donne iraniane condannano questo ingiusto decisione e chiedono alla autorita' la liberta' imediata di Aaliyeh che possa ritornare nella sua vita normale.